LIBRETTO DELLO
SPIRITO
Soltanto Dio e le anime
PRIMA
SERIE di Propositi da leggersi ogni mese
(nel giorno di ritiro):
1°.
Farò ogni primo venerdì del mese il ritiro in preparazione alla morte.
2°.
Farò spesso fra giorno atti di umiltà, di fiducia e di desiderio in
preparazione alle sante Messe da celebrare e SS. Comunioni da ricevere e di
ringraziamento alle sante Messe celebrate e Comunioni ricevute, offrendo a tal
uopo le Messe e Comunioni future ed affrettandole col desiderio.
3°.
Farò ogni giorno come potrò la via Crucis.
4°. Reciterò spesso ferventi giaculatorie e
specialmente nei pericoli di peccare. Più spesso dirò: “Iesu mitis…”.
5°.
Farò a mezzogiorno e la sera l'esame particolare sul difetto predominante. Se
nell'esame mi troverò manchevole, dirò: “ O Gesù, d'amore acceso…”
6°.
Offrirò sempre la mia povera vita con tutte le sue pene… In unione ai meriti
infiniti di Gesù Cristo per la santificazione del clero in ispecie e
dell'umanità in genere, debito ordine.
7°. Correggerò con la massima dolcezza e non castigherò
se non dopo aver inutilmente ammonito.
8°.
Penserò spesso alla meditazione del mattino, facendovi affetti corrispondenti e
dicendo inoltre: “Domine, doce nos orare”.
9°.
Curerò diligentemente il decoro della mia Chiesa.
10°
Farò almeno ogni tre anni i santi esercizi spirituali.
11°.
Farò l'elemosina sempre che mi sarà ragionevolmente richiesta.
12°.
Inculcherò di favorire ed aiutare le missioni, specialmente ai miei penitenti,
(data occasione) darò io stesso ogni anno un obolo (generoso) per ciascuna
opera principale missionaria. Pregherò spesso per le medesime.
13°.
Salendo l'altare mi dimenticherò di ogni cosa, ad imitazione di San Francesco
di Sales.
1° Penserò spesso che il mio Vescovo e gli altri miei
superiori sono i vicegerenti di Dio per
meglio obbedirli, rispettarli ed amarli.
2°. Discaccerò immediatamente ogni pensiero di
vana compiacenza o di vana aspirazione.
3°. Mi terrò più soddisfatto se non riuscirò a far
buona figura, anziché se vi riuscirò.
4°. Non mi lagnerò, ma chiederò al Signore di tutto
soffrire, tacendo per amore di Lui, senza
desiderare di essere liberato dai travagli.
5°. Mi sforzerò di insegnare più con l'esempio che
con la parola.
6°. Nelle offese mi dorrò soltanto del peccato
dell'offensore.
7°. Mi terrò indifferente al patire come al
godere, prendendo tutto e in ogni circostanza come volontà di Dio. Dirò, quando
soffrirò: “Per amore tuo, mio Dio”.
(Chi potrebbe non amarvi, o mia carissima Madre?
Sia io eternamente tutto vostro. San Francesco di Sales)
8°. Penserò spesso le mie miserie spirituali e
occulterò, potendo, il bene che il Signore fa per mezzo mio.
9°. Curerò che le occupazioni straordinarie non mi
impediscano le ordinarie pratiche di pietà.
10°. Non rimanderò ciò che potrò far subito
(rationabiliter).
11°. Mi varrò di tutte le opportunità per
mortificare il mio corpo ed il mio spirito senza danneggiarli. Cercherò,
perciò, di fare la volontà altrui, sempre che non vi è peccato.
12°. Trovandomi con altri curerò di introdurre
discorsi spirituali ed istruttivi.
13°. Mi sforzerò a prendere parte a tutte le
convenienze comuni, specialmente quando i superiori lo desiderano.
14°. Amerò chi mi è causa di risentimento.
15°. Farò tutto in caritate, ex caritate et ad caritate
(A modo di giaculatoria).
Curerò di non confondere la fermezza con la
cocciutaggine.
16°. Eviterò sempre di parlare dell'operato
irregolare dei superiori (eccetto il padre spirituale o con il suo consenso,
almeno presunto).
17°. Per meglio adempiere le opere di
misericordia, scriverò ogni giorno su apposito libretto se e come le avrò
adempiute nei limiti a me possibili.
Farò tutto a gloria… ad onore… e in apparecchio e
ringraziamento… Offrendo tutto (anche la mia vita) fin dal mattino e spesso nel
giorno.
1°. Fare diligentemente il ritiro mensile.
2°. Fare, dire, pensare tutto ciò in apparecchio e ringraziamento alla Santa
Messa, recitando spesso analoghe giaculatorie con ferventi aspirazioni.
3°. Fare ogni giorno la Via Crucis come mi è
possibile.
4°. Tenermi spesso in colloquio con Dio, con la
Madonna…, Specialmente intorno al frutto della meditazione…
5°. Fare l'esame particolare… a pranzo e a cena.
6°. Fare appena svegliato e rinnovare spesso
l'offerta della mia vita delle mie pene… in unione ai meriti di Gesù Cristo e
alle Sante Messe, a gloria del Signore, ad onore della Madonna, a
santificazione…, a suffragio… e in apparecchio e ringraziamento.
7°. Andando a letto, mediterò sulle cinque piaghe
del Signore.
Rinnovare spesso e mettere in pratica il proposito
particolare (pazienza, prudenza) della meditazione.
8°. Fare ogni tre anni gli esercizi spirituali.
9°. Non negare l'obolo a chi ragionevolmente lo
richiede.
10°. Favorire le missioni con la preghiera,
l'esortazione e l'obolo.
11°. Considerare i superiori come vicegerenti di
Dio.
12°. Insegnare più con l'esempio che con la
parola.
13°. Non urtare gli altri, anche se occorre tacere
su cose che per sé dovrei dire, riservandomi di dirle a Gesù. Cedere per amore di Dio anche di fronte a chi mi
fa ingiustizie avanti.
14°. Propagare la devozione al Sacro Cuore e alla
Madonna.
15°. Mi tratterrò ogni sera con Gesù dicendo
dapprima così: Vergine Santissima, Gesù è il pittore, io sono la tela,
preparatemi affinché Gesù faccia di me una sua bella immagine. O Gesù, eccomi
innanzi a Voi, trasformatemi senza preoccupazioni di sorta. (Stare ogni giorno
qualche tempo innanzi al tabernacolo, per ascoltare Gesù e parlargli cuore a
cuore: 5 diversi atti).
16°. Distaccarmi da tutto ciò e da tutto di Eva me
stesso, per meglio amare Dio e tutti in Lui e disinteressarmi per quanto è
possibile delle cose di famiglia.
17°. Eserciterò la carità interna ed esterna,
specialmente verso i sacerdoti e più specificamente difendendoli, scusandoli e
sarò ospitale con essi.
-
Vixine, sicut docui? = Ho vissuto, come ho
insegnato?
-
Tantum proficies quantum tibi ipsi vim in tuberis (da Imitazione di Cristo) =
Progredirai tanto quanto farai violenza su te stesso.
-
Grande malum
propria voluntas (San Bernardo) = E’ un grande danno (seguire) la
propria volontà.
-
Se avrò la grazia fino alla fine del prossimo
gennaio, andrò a Lourdes.
18°. Leggerò il capitolo sulla necessità della
custodia del cuore a pag. 293 di Anima di
Apostolo. Per la custodia del cuore, vedere Dio in tutto.
19°. Premettere ad ogni azione liturgica un po' di
riflessione sulla importanza della medesima.
1°. Curare diligentemente il decoro della mia
chiesa.
2°. Vivere abbandonato alla misericordia di Dio e
alla sua provvidenza.
3°. Dimenticare ogni cosa nel salire all'altare ed
attendere a ciascuna occupazione senza preoccupazione, specie nelle
confessioni.
4°. Rigettare con disgusto ogni vana compiacenza:
accettare ogni umiliazione e goderne.
Non parlare né pensare di ciò che può tornare a
mia lode. Non a me, ma a Gesù la gloria.
5°. Non lagnarmi nei travagli, ma soffrire tacendo,
per abbandonarmi in Dio, prendendo tutto con amore come volontà sua e non
desiderare che altri abbia(no) compassione di me.
6°. Beneficare chi mi offende e dolermi soltanto
del peccato di lui.
7°. Occultare opportune
il bene che il Signore fa per mezzo mio e far conoscere prudentemente le mie
manchevolezze.
8°. Non rimandare ciò che può farsi subito.
9°. Fare la volontà dei superiori sempre che non
vi è peccato, anche se non espressa in
forma di comando.
10°. Con altri trattenermi in cose spirituali o
istruttive o almeno utili. Evitare i pensieri inutili.
11°. Non parlare dell'opera irregolare dei
superiori, eccetto al padre spirituale o col di lui consenso, almeno presunto.
12°. Se mi si richiede del mio ministero in
momenti in cui mi è moralmente impossibile, risponderò soltanto: “Mi dispiace,
ma non posso”. Non devo pretendere di persuaderli della mia impossibilità.
13°. Tra due opinioni seguirò, in pratica,
l'altrui e non la mia, se non vi è peccato.
14°. Pregherò perché nelle occasioni di
risentimento distragga subito l'attenzione da esse e penserò che Gesù e Maria
mi invitano a comportarmi dolcemente col loro amore pieno di sacrifici. Lo
stesso farò nelle difficoltà, pensando che Gesù e Maria mi invitano ad
affrontarle e a sostenerle.
15°. Preferirò di fare considerare l'ingratitudine
del peccato verso Gesù, anziché il castigo ad esso riservato, sia in
confessione che al pulpito.
16°. Mi alzerò al primo tocco.
17°. Nullum
penitentiae instrumentum sine Directoris expressa permissione = Nessuno
strumento di penitenza senza il permesso esplicito del direttore (spirituale).
Amplius director
cogitatione ad deliberandum. Non urget permissio directoris specialis,
quia adest permissio generica in qua continetur, modo servetur discretio =
sincerità e discrezione nel rapporto con il direttore spirituale!
18°. Ogni giorno di confessione rivedrò e
regolarizzerò, occorrendo, le mie cose spirituali e temporali per la mia morte
e mi farò la protesta…
19°. Nell'operare voglio aver sempre presente:
“Qid hoc ad aeternitatem”?
20°. Per le confessioni (chiamate straordinarie
del vescovo) obbedire subito; per le giornate di straordinario concorso recarmi
alle nove e la sera per un'ora.
21°. Seguire s(empre) l'opinione favorevole
l'obbedienza;
22°.
Sufficit cuiusque diei malitia sua; perciò mi propongo di vivere il
momento presente sotto gli sguardi di Dio, senza preoccupazioni per l'avvenire.
RITIRO MENSILE
La sera precedente pregherò per ottenere di farlo
bene, leggerò q. ricordi e disporrò tutto
per la buona riuscita di esso. Il mattino, appena svegliato, dopo la
solita offerta, ripenserò alla disposizione fatta la sera precedente. Mi raccoglierò
per quel tempo che mi sarà possibile; e mi esaminerò sui propositi mensili e
settimanali e li rinnoverò… Più mi esaminerò sull'adempimento in genere dei
miei doveri verso Dio, me stesso e il prossimo; farò il confronto col mese
precedente e stabilirò il da farsi specie riguardo ai seminaristi, convittori e
penitenti nel mese in corso.
Farò l'offerta di Sant'Ignazio nel modo seguente:
“ Eterno Signore di tutte le cose, io faccio la
mia oblazione col vostro favore ed aiuto, davanti alla vostra infinita bontà e
davanti alla vostra Madre gloriosa e tutti i Santi e le Sante della corte
celeste; io voglio e desidero ed è mia determinazione deliberata (solo che sia
di vostro maggior servizio e gloria) imitarvi nel soffrire tutte le ingiurie ed
ogni vituperio ed ogni povertà sia attuale come spirituale, volendomi vostra
Santissima Maestà eleggere e ricevere in
tale vita e stato”.
Rinnoverò l'atto di oblazione di anima vittima.
Chiuderò con la protesta della buona morte.
Dopo aver riletto i propositi degli ultimi
esercizi.
(Su una pagella del Cuore di Gesù Padre Caruso ha
scritto:)
Ricordati:
- di parlare a Maria, come puoi, in tutte le feste di lei;
- (di prendere circa due terzi del p(ranzo) e della c(ena));
- di amare e cercare il tuo annientamento;
- di leggere spesso il trattato “De irregularibus”;
- importi pen(itenza) dopo esame;
- non dare a chi chiede durante la confessione.
ALTRI
PENSIERI-PROPOSITI
1
1. Ogni volta che entro in confessionale
voglio fare un atto d’immolazione e pregare Gesù e
Maria che mi aiutino ad
immolarmi, e voglio dire: Mio Gesù, Madonna mia, voi avete portato
le vostre
croci, io voglio portare le mie. Aiutatemi!
- Per la custodia del cuore vedere tutto in Dio e Dio in tutto.
- Premetto riflessione ad ogni azione liturgica.
- Fare l'esame particolare se vigilante, fervoroso, supplichevole, amante abbastanza… Impormi penitenza.
- Pensare che non combatto da solo.
- Custodia del cuore e tenersi unito a Dio.
- La vita attiva dev’essere l’effusione della vita interiore e noi dobbiamo essere ostensori viventi, come Maria.
PROPOSITI anno 1946-1950
- Non posso più mettere in dubbio che quello che avviene in me da qualche tempo avviene per volontà di Dio e che, perciò, io non ne sono responsabile. Farei molto male se lo mettessi in dubbio, perché darei adito all'avvilimento.
- Sono obbligato a conservare la pace del mio spirito e, perciò, debbo distoglier il pensiero da tutto ciò che possa turbarla.
- Sono obbligato a non pensare più alla confessione straordinaria.
- Oggi 3.6.1946 mi è stato proibito di pensare più alle confessioni di questi ultimi 16 anni.
- Oggi 15.10.1950 mi è stato proibito di accusare e di precisare qualsiasi peccato di tutta la mia vita.
Nel vivere questi propositi, Padre Caruso si è fatto santo!
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