“Genitori, maestri, padroni, voi tutti che avete il dovere o
l’opportunità di salvare la gioventù, all’opera! In mezzo al nostro popolo,
tutto ormai cospira a rovinare i vostri figliuoli, i vostri discepoli, i vostri
dipendenti e, guai alla società di domani se oggi con energia di volontà e con
costanza di opere non si pone riparo! Esempi e discorsi cattivi, rappresentazioni
ed immagini oscene, canti immorali e mode nefande, stampe corruttrici e perfidi
insegnamenti, per le vie, nelle case, in scuola, perfino in chiesa, insinuano
nei loro cuori il baco roditore del vizio, ne infiacchiscono le membra, ne
attutiscono le intelligenze, li rendono pigri e sonnolenti nel bene, sfacciati
e intraprendenti nel male, irriverenti, insofferenti di freno, caparbi, di peso
a sé stessi, di rovina alle famiglie, di danno incalcolabile al civile
consorzio. Purtroppo, finora, ben poco si è fatto in contrario e gli sforzi dei
pochi volenterosi, che han posto il dito sulla piaga, sono stati resi vani
dall’inerzia della maggioranza. Ma, miei cari, potrebbe più oltre alcuno di voi
rimanersi inerte di fronte a tanto scempio? Nulla gli suggerirebbe la
coscienza, nulla l’avvenire dei propri cari, nulla neppure il proprio vantaggio
temporale? ...Ah, no! Ciascuno di voi sente tutto lo strazio di chi vede
rapirsi i frutti delle proprie viscere, gli eredi del proprio patrimonio
intellettuale, i cari giovani, su cui esercita l’ufficio e l’autorità di padre,
e, se voi per il passato non avete sufficientemente provveduto alla salvezza
dei vostri cari, è perché una sana formazione religiosa mancava in voi stessi
(parlo della maggioranza) ed una strana corrente di formazione intellettuale e
morale aveva falsato nel vostro spirito il vero concetto della educazione dei
giovani. Pensavate, ahimè, che un po’ di cultura letteraria e scientifica con
poche nozioni di igiene bastassero a preservare la gioventù dalle brutture
dell’immoralità od a rialzarla se caduta! Non pensavate invece che le
cognizioni intellettuali possono soltanto aiutare l’opera della Religione e
l’insegnamento continuo del buon esempio, ma non surrogarli; non pensavate che
la cultura della mente è soltanto un lume all’intelletto, mentre i vostri
giovani han bisogno di lume, di forza e di modelli da imitare; non pensavate
che il lume e la forza adeguati ai loro bisogni non possono trovarsi fuori della
nostra santa Religione e che i buoni modelli da ricopiarsi dovevate essere voi
medesimi.
Avete
così trascurato l’insegnamento del catechismo, da cui i vostri giovani
avrebbero ricevuto il vero lume dell’intelletto; non avete tenuto nel debito
conto la preghiera, che avrebbe fatto piovere su di loro le benedizioni del
Signore; non vi siete dati carico della frequenza dei sacramenti dai quali
avrebbero, come albero vitale, tratto la forza di preservazione e rialzamento;
non avete mostrato in voi stessi quella morigeratezza, che sarebbe stata per loro
la più bella scuola di virtù. Aprite però gli occhi almeno ora, in cui il
Signore vi parla per mezzo del vostro Curato, e mettetevi subito all’opera. Non
perdete il tempo in inutili lamentele intorno al passato e pensate che il più
bel modo come recitare il vostro <<mea culpa>>, è proprio quello di
porvi subito a riparare, per quanto è possibile, ai mali del passato. Preghiera
miei cari, preghiera, catechismo, Sacramenti e buon esempio e, se i vostri
bimbi vivono ancora nell’innocenza, continuerà a brillare sulle loro fronti
quel raggio di luce divina che li rende simili agli angioli.
Preghiera,
catechismo, Sacramenti e buon esempio e, se per disgrazia i vostri giovani sono
già rannuvolati e foschi per la colpa, ritornerà nei loro cuori la pace e sulle
loro labbra il sorriso! Preghiera, catechismo, Sacramenti e buon esempio e
nelle vostre famiglie si ristabilirà l’ordine e regnerà quell’armonia ch’è
frutto della carità cristiana! Preghiera, catechismo, Sacramenti e buon esempio
e voi avrete chi vi sostenti nella vecchiezza, chi vi assista con affetto in
morte, chi suffraghi le anime vostre nel Purgatorio! Salvate, salvate la
gioventù, salvatela presto perché troppo pressanti sono i pericoli di perderla,
incessanti gli sforzi satanici per strapparvela! O salvarla presto, o
rassegnarsi a versare, forse per sempre, inconsolabili lagrime! L’opera mia,
aiutandomi il Signore, non vi mancherà; posso anzi dirvi che mi sento felice di
prestarvela e che, sebbene, poco valido in salute, nulla mi è più grato, dopo Dio,
che il lavoro delle anime. Lavoriamo dunque insieme e, prima di tutto,
lavoriamo su di noi stessi con l’istruirci e praticare la religione in
conformità del nostro stato, affinché i nostri insegnamenti ai giovani siano
una esatta espressione delle opere nostre; lavoriamo poi sulla gioventù con
tutti quei mezzi che la Provvidenza ci fornisce, affinché non ci sia più nella
nostra parrocchia neppure un sol giovane, che ignori la Religione che professa
o che abbia della medesima una cognizione errata, ma siano, invece, tutti
cristiani fermamente convinti ed in tutto esattamente praticanti. Per più
invogliare i vostri bambini e le vostre bambine a frequentare il catechismo, ho
stabilito di sorteggiare i seguenti premi fra coloro che, appartenendo alla
nostra parrocchia, ed avendo non meno di sei, ne più di quindici anni compiti
il 31 dicembre 1917, frequenteranno le lezioni catechistiche delle domeniche e
feste di precetto dal primo gennaio al 31 agosto 1918:
1. un premio di lire ottanta tra coloro che non faranno
alcuna assenza.
2. uno di lire cinquanta tra coloro che faranno meno di
cinque assenze.
3. uno di lire trenta tra coloro che faranno meno di dieci
assenze.
N.B.
1. Le assenze contano anche se avvenute involontarie od per
espulsione.
2. Il cambiamento di domicilio parrocchiale toglie il diritto
al premio.
3. I concorrenti ai premi cui non ne sarà toccato in sorte
alcuno, avranno in dono libri od altro.
4. Le lezioni catechistiche cominceranno sempre due ore prima
dell’avemaria.
5. Chi arriverà con dieci minuti di ritardo avrà contata
mezza assenza; chi arriverà dopo la prima mezz’ora, avrà contata un’assenza
intera. All’opera, all’opera, dunque fedeli amatissimi! È il Signore che vi fa
premura per mezzo mio. Ascoltate la sua voce e non vi dimostrate pigri nel
compimento dei vostri doveri, perché non è dato agli oziosi il vantaggio della
vittoria. Per vincere è necessario combattere e per combattere con frutto
occorre necessariamente il sacrifizio dei propri sforzi. Nemici potenti vi stan
di fronte e di giorno e di notte lavorano per rapirvi i vostri più cari
gioielli e gettarli ora nel fango del vizio e poi nelle fiamme eterne. Lo star
neghittosi in questo momento rappresenterebbe la rovina dei vostri giovani
insieme alla vostra. Salviamo deh, salviamo la gioventù e, oltre a quell’intima
e santa soddisfazione da cui saranno ricolmi i nostri cuori nel vedere sani e
santi coloro che sono le più belle speranze nostre, avremo la benedizione della
società presente, le benedizioni delle generazioni future e quel ch’è di più,
della società presente, le benedizioni e il premio eterno da Dio.
Sac. Francesco Caruso Economo Curato della Stella
Grande Padre Caruso. Uomo di Dio, ricco di zelo e di sensibilità. PRESTO SANTO!
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