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martedì 21 febbraio 2012

8. CENNI SULLA VITA DI PADRE CARUSO



di Don Innocenzo Lombardo
Francesco Antonio Caruso nacque a Gasperina, grazio­so e antico paese della diocesi di Catanzaro-Squillace, il 7 dicembre 1879. Ebbe un'educazione religiosa molto solida e profonda in una famiglia che aveva accolto come dono di Dio ben quindici figli. Visse un'infanzia e una giovinezza molto vicine alla vita della Chiesa in una continua vita sacramentale e di preghiera. Nutrì fin da giovinetto il de­siderio di diventare sacerdote, ma le difficoltà eco­nomiche della famiglia non ne permisero l'immediata realizzazione.
Per aiutare il sostentamento della famiglia, dopo la istruzione elementare, lavorò nei campi e poi si arruolò vo­lontario per il servizio militare.
Dopo il servizio militare, all'età di venti anni, nel 1899 domandò di essere accolto nel Seminario di Squillace, ma i Superiori del tempo non lo accettarono. Il giovane non si scoraggiò per tale rifiuto e, rivelando fin da allora un tratto caratteristico della fortezza della sua personalità, si rivolse al Seminario di Catanzaro. Mons. Bernardo De Riso accolse il giovane Caruso e lo affidò alle cure del Rettore Sac. D. Gioacchino Pace.
Il giovane Francesco Antonio s'impegnò profondamen­te, curando la formazione dello spirito e della mente: pun­tò sulla Grazia e sul suo desiderio di corrispondervi.
Il Sabato Santo del 1907 fu ordinato diacono da Mons. Carmelo Pujia, Arcivescovo di S. Severina e Amministratore Apostolico di Catanzaro, e il Sabato Santo 18 aprile 1908 fu ordinato sacerdote nella cattedrale di Catanzaro dal nuovo Vescovo della diocesi Mons. Pietro Di Maria.
Subito don Francesco Antonio ebbe la possibilità provvidenziale di effondere sulle anime la ricchezza spirituale del suo sacerdozio in un intenso e proficuo lavoro pastorale: il 14 aprile 1909 fu nominato Parroco di Sellia Superiore. Un impegno profondo di evangelizzazione e una cura paterna per le necessità spirituali e, nei limiti delle possibilità, materiali di quelle popolazioni rurali carat­terizzò il lavoro di don Francesco Antonio. La sua attitudi­ne educativa per il mondo dell'adolescenza e della giovinez­za ha qui la sua prima fioritura.
Ma questa prima esperienza pastorale educativa alla vita cri­stiana di Don Francesco Antonio fu di breve durata, perché il Vescovo di Catanzaro Mons. Pietro Di Maria nell'ottobre del 1912 gli fece lasciare la parrocchia. La virtù dell’obbedienza accompagna don Francesco Antonio nel lieto sacrificio del lavoro pastorale cui già si era tanto attaccato.
Nell'ottobre del 1912 Mons. Di Maria nominò Don Caruso Rettore del Seminario Vescovile di Catanzaro. La Provvidenza lavora sempre meglio il disegno divino della vita: don France­sco Antonio è collocato nel posto e nel lavoro più conformi alle sue doti di natura e di grazia: essere guida dei chiamati. Padre Caruso s'impegnò con tutte le sue energie alla formazione dei seminaristi: guidò il seminario con le scuo1e interne, puntò su un’in­tensa formazione interiore e condivise la sua vita di educatore con i giovani aspiranti al sacerdozio.
Mons. Di Maria il 1918 venne nominato Nunzio Apostolico di Berna e il 14 dicembre 1919 fece il suo ingresso nella diocesi di Catanzaro il nuovo Vescovo Mons. Giovanni Fiorentini, uomo di bontà e di pace. Il Padre Caruso lasciò il lavoro di Rettore del Seminario e venne nominato da Mons. Fiorentini Padre Spi­rituale. La vita combacia pienamente col Disegno. Mirabile l’azione della Provvidenza nelle disposizioni della Chiesa. Fi­nalmente don Francesco Antonio diventa il Padre Caruso. E' fissato per sempre in questa che é la sua missione, la sua oblazione e, speriamo, la sua aureola proclamata dalla Chiesa.
Da ora in avanti schiere innumerevoli di sacerdoti devono al Padre lo spessore e la fecondità del loro sacerdozio. Un lavoro intenso svolto nel silenzio, nella preghiera e nell'offerta della vita. Questo lavoro porterà una meravigliosa ricchezza di grazia e di doni alla Chiesa delle diocesi calabresi, particolarmente di Catan­zaro e Squillace .
L'11 giugno 1923 il P. Caruso venne nominato Canonico Pe­nitenziere della Cattedrale di Catanzaro con Bolla Pontificia di Pio XI. Il Servo di Dio diventò il confessore della città. La sua guida illuminata si estese anche agli alunni del nuovo Seminario Regionale S. Pio X, voluto con lungimirante tenacia dal Papa per la formazione dei formatori delle Chiese di Calabria.
La vocazione, la missione, la personalità del P. Caruso sono definitivamente e completamente fissate. Il confessionale diventa l'altare del sacrificio della sua vita. Molti a Catanzaro ricordano due mani fuori della tendina del confessionale, colle dita intrecciate che sgranano un rosario: é il padre Caruso che tutti i giorni, mattina e sera, attende, prega e amministra il perdono di Dio.
Resta da aggiungere il grandissimo bene operato dal P. Caru­so per la formazione del laicato cattolico e di anime consa­crate con la fondazione del Terz'Ordine Domenicano a Catanzaro e a Gasperina. Tutte queste energie di bene venivano indirizzate dal Padre verso finalità sociali-religiose a vantaggio dei bambini e dei minori abbandonati e delle vittime della guerra, che faceva sentire i suoi devastanti effetti, specie dopo il terribile bombardamento del 27 agosto 1943 su Catan­zaro. Quest'attività sociale iniziò il 29 dicembre 1944 con l'apertura di una casa di accoglienza in via Bellavista. Quest'opera ebbe poi, sotto la guida e la continua opera del P. Ca­ruso, il suo completamento e il suo perfezionamento nella Casa dei Sacri Cuori di Madonna dei Cieli, anche se il Padre non ebbe la gioia di vedere l’opera completata.
Padre Caruso:
Grandissima personalità sacerdotale,
Paziente e diuturno confessore,
Inestimabile Direttore spirituale,
Guida ricercata di sacerdoti e laici consacrati,
Anima di profonda vita interiore,
centrata su un grande amore all'Eucaristia e alla Madonna,
sempre unita a Dio con la preghiera,
in un costante e penitente dominio di sé;
Luminoso nella sua fede,
Ardente e infaticabile nel suo amore a Dio e al prossimo,
Esemplare per la sua umiltà e obbedienza alla Chiesa,
Angelico nel suo voto di vita consacrata,
Grande nell'offerta lieta della sua vita
per il Signore
per la Chiesa,
per la formazione dei sacerdoti.

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