DIECI LETTERE
DI PADRE CARUSO ALLA SIG.NA GALLELLI CATERINA (Napoli) che un tempo
conviveva con la sig.na Giordano. Questi
documenti sono stati inviati a Mons. Pullano da parte di Don Antonio Cosentino
1. lettera
I.M.I.
Gasperina,
31 luglio 1920
Benedetta
Caterina,
loda
e benedici il Signore che ti fa la grazia di riceverlo ogni giorno nella SS.
Comunione e di stare intimamente unita a Lui. Un'anima che riceve ogni giorno
questa grazia, può dire di non aver più nulla a desiderare né in questo né
nell'altro mondo, perché possiede Gesù e Gesù è tutto su questa terra e in
cielo. Oh! Davvero, quanto è grande la bontà del Signore, che si degna di
elevare le povere creature umane sino al possesso di Lui, sino
all'immedesimazione con Lui! Sembrerebbe impossibile che vi potessero essere
delle anime, che non volessero fruire di un dono così immensurabile. Eppure oh!
Quante, anche tra le anime buone, non hanno il vero concetto della SS.
Comunione! Ringraziamo da parte nostra e preghiamo per gli altri.
Mi
parli delle sofferenze… Ed io ti rispondo: ecco un segno certo della
predilezione del Signore! Se io ti vedessi far miracoli, non sarei così
tranquillo sul tuo avvenire spirituale come lo sono quando so che soffri. La
tribolazione è uno dei distintivi dei seguaci di Gesù Cristo. Potrà darsi che
ad agosto farò costì una scappatina ma non ne sono certo, tanto più che ancora
non sono migliorato in salute. In ogni modo, se venissi ti avviserei. Lo
parteciperai anche alla Signora Spasari, che mio ossequierai. Io continuo a
pregare per te, come sono sicuro che fai pure tu per me e ti benedico nel
Signore.
Dev.mo in G. C. Sac. F. Caruso
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2. lettera
Per
Suor Caterina I.M.I.
Gasperina,
12 settembre 1920
Benedetta
in G. C.,
ringrazio
anche io il Signore del sentimento di ubbidienza, che il Signore stesso si è
degnato di concederti. Sii sempre ubbidiente e ti sentirai sempre più
tranquilla, perché con l'ubbidienza resta chiusa la via al demonio.
Per
quanto riguarda la mia situazione, continuo a pregare la Madonna, affinché mi
ottenga da Dio che tutto io perda piuttosto che offenderlo. In questi giorni ho
sofferto maggiormente con la testa. Riguardo alla tua famiglia, tira avanti
come puoi, ma non cedere se vogliono condurti con loro. La tua pieghevolezza in
questo caso non gioverebbe nulla a loro, perché non hai il dono di poter
aggiustare le loro teste. Questa è cosa che possiamo impetrarla dal Signore
soltanto. Sarebbe invece una rovina per te il cedere. Preghiamo a vicenda. Ti
benedico e mi raffermo dev.mo in G. C.
Sac. F. Caruso
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3. lettera
I.M.I.
Gasperina,
9 agosto 1921
Benedetta
figliuola,
grazie
dei tuoi auguri e delle tue preghiere per me, come ancora delle preghiere
speciali che hai fatto secondo le mie intenzioni in ricorrenza della festività
del mio nuovo e gradito onomastico.
Mia
madre continua a stare discretamente. Io, come di solito, grazie al Signore.
Mi
dispiace delle tue continue sofferenze per quanto riguarda il danno del tuo
povero corpo, ma ne benedico e ringrazio il Signore, che si degna di darti con
esse altrettanti mezzi di santificazione e di meriti per il paradiso. Continua
ad accettarle con piena uniformità alla volontà di Dio e ad offrirle spesso al
Signore per mezzo della carissima Mamma Celeste. Ogni volta che avverti qualche
sofferenza, benedici almeno col cuore il Signore del dono che ti fa. Non posso
permetterti di anticipare l'ora della levata del mattino e voglio che tu
continui ad alzarti più tardi, perché questa è la volontà di Dio. Contentati
della Santa Comunione e per le altre cose farai quel che potrai, ricordandoti
che vale cento volte di più un piccolo atto di ubbidienza che non centomila
messe ascoltate per gusto proprio.
Continua
a pregare secondo le mie intenzioni e specialissimamente per la santificazione
dei sacerdoti presenti e futuri. Io continuo pure a raccomandarti al Signore e,
benedicendoti da parte sua cordialmente, mi raffermo Tuo dev.mo in G.C. Sac. F. Caruso
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4. lettera
I.M.I.
Catanzaro,
12 settembre 1921
Benedetta
figliuola in G.C.,
benediciamo
il Signore che nella sua infinita bontà si degna di aiutarti ed assisterti
ovunque, e preghiamoLo voglia sempre continuare i suoi aiuti e le sue
assistenze. Da parte tua continua a stare in tutto e per tutto nelle braccia
amorevoli della sua Provvidenza, perché piace tanto al Signore che noi ci
abbandoniamo completamente nelle sue mani e ci lasciamo docilmente guidare da
Lui per mezzo di coloro che Lo rappresentano sulla terra.
Spero
e prego che abbiano a giovarti i bagni. Durante quel tempo ti contenterai di
fare la comunione spirituale soltanto, non potendola fare sacramentale. Grazie delle buone parti
che mi hai fatto presso la madre suor Maria, affinché pregasse per me. Il
Signore si degni di esaudirla, perché c'è tanto bisogno di apostolato in mezzo
a noi. Io pure, sebbene peccatore, pregherò per lei in modo speciale .
Raccomandiamoci
scambievolmente al Signore. Abbiti tante benedizioni.
Tuo aff.mo in G.C. Sac. F.
Caruso
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5. lettera
I.M.I.
Catanzaro,
12 settembre 1922
Benedetta
Suor Caterina,
riguardo
alla salute, bisogna che ci uniformiamo alla volontà di Dio e tiriamo avanti
cercando di utilizzare i nostri malanni. Se il Signore non ci guarisce è perché
trova più utile che siamo ammalati. Godo sommamente che nelle varie occorrenze
spirituali ti sei regolata secondo i consigli ordinari già ricevuti e che, come
frutto dell'obbedienza fatta, hai provato una grande tranquillità. Procura
perciò di continuare sempre così, perché si fa più profitto con una sola
obbedienza che con cento digiuni in pane acqua.
Mi
dispiace che dovete soffrire tutte due con cotesta povera ammalata, ma vi
assicuro che è immensurabile il bene che fate alle anime vostre attendendo ad
assisterla, mentre ha bisogno di persone amiche, che le facciano compagnia in
momenti così difficili. Io me ne faccio un dovere di accompagnarvi con le mie
povere preghiere. Ei ringrazio delle preghiere, che mi hai ottenuto da parte di
suor Maria Landi, e spero di averne un aiuto efficace per la mia
santificazione. Hai fatto bene a confessarti costì, perché quanto più spesso si
riceve l’assoluzione, tanto più si cresce in grazia. Continua a pregare per me
mentre io ti benedico e mi raffermo Dev.mo
in G. C. Sac. F. Caruso
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6. lettera
I.M.I.
Catanzaro,
20 settembre 1921
Benedetta
figliuola in G. C.,
godo
che, malgrado le mie previsioni in contrario, i bagni ti hanno fatto bene. Sia
benedetto il Signore! Godo ancora che hai potuto fare la Santa Comunione. Il
Signore sa aggiustare da sé le nostre cose. Vedi, dunque, quanto si guadagna ad
abbandonarsi del tutto nelle mani di Lui? Io continuo al solito. Non mi dilungo
perché non ho tempo.
Aff.mo in G. C. Sac. F.
Caruso.
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7. lettera
I.M.I.
Gasperina,
3 ottobre 1926
Benedetta
Caterina,
godo
che mi hai scritto tu, perché così hai fatto riposare la signorina. Godo pure
che la signorina ha preso parte al pellegrinaggio ad Assisi e spero che San
Francesco le faccia la grazia di guarire presto, ma, più che altro, le ottenga
di amare Gesù con quello slancio di carità, di cui egli fu tanto ricolmo. Ciò
auguro anche a te.
Io
sto come posso, ma disposto in tutto a fare la volontà di Dio. Quello che
corrode ogni giorno, si può dire anzi ogni momento, la mia povera fibra è il
vedere lo sfacelo continuato di tutto ciò che mi circonda. Quanti doni di Dio
che si sperperano e quale orribile conto, che bisogna rendere a Dio! Fossimo
almeno in molti a piangere sulle rovine della nostra Gerusalemme! Riusciremmo
così più facilmente a piegare il Signore a toglierci il meritato castigo. In
ogni modo continuiamo a piangere e a pregare con fiducia e, se ciò non basterà
a portare la luce in queste tenebre, speriamo che almeno lo spezzarsi dolorante
della nostra povera fibra, avvalorato dai meriti di Gesù, varrà a dissipare le
tenebre che ricoprono la nostra messe. Le tue sofferenze continua ad offrirle a
Gesù e non ti preoccupare di nulla.
Quando
saprò del vostro arrivo in casa, mi farò un dovere di venire a trovare la
signorina. Per le immagini, dici alla signorina che non si preoccupi, perché
forse è provvidenziale il fatto che non si trovano. Forse San Domenico non
vuole essere festeggiato in due chiese diverse in una stessa città. Rimettiamo
il tutto alla Provvidenza. Preghiamo vicendevolmente. Tante benedizioni a te e
alla signorina. Mia sorella è andata in Gasperina il giorno stesso del ritorno
da S Elia. Tanto lei che io siamo ora sotto il peso di un gravissimo dispiacere di famiglia e ci raccomandiamo tanto alle
preghiere di entrambe, affinché la Madonna risolva ogni cosa nel miglior modo
possibile e al più presto.
Dev.mo in G. C. Sac. F.
Caruso
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8. lettera
I.M.I.D.
Gasperina,
16 settembre 1929
Preg.ma
Caterina,
ho
ricevuto la tua del 13 c.m. e godo delle buone notizie che mi dai. Il Signore
ti faccia passare a sua maggior gloria e a tuo maggior profitto spirituale il
tempo che passi lontano da casa. Le sofferenze, si capisce, le portiamo sempre
con noi e perciò non puoi fare a meno di sentirle anche costì. Dobbiamo però
rallegrarci che nostro Signore non disse: “Beati quelli che godono”, ma disse:
“Beati quelli che soffrono”; e perciò possiamo stare sicuri che le tristezze
dei dolori di oggi si cambieranno in gaudi di felicità nell'altro mondo e che
anzi, quando maggiormente soffriamo in questa vita, tanto maggiormente godremo
nell'altra. Noi, inoltre, abbiamo un motivo ancora più nobile per gioire nei
nostri dolori ed è che, soffrendo, diventiamo simili a Gesù e, come anime
vittime, compiamo la sua stessa missione di redenzione delle anime, insieme con
Lui. Godo che il Signore ti ha dato l'aiuto di vincerti e continuare le tue
pratiche di pietà, specialmente la Santa Comunione. Quanto allo sfacelo, di cui
mi hai scritto, dico anche io che bisogna pregare e ti aggiungo anche che
bisogna soffrire in unione con Gesù, per ottenere la santificazione dei nostri
santificatori. La sola preghiera non basta. Continua sempre a regolarti secondo
le norme ricevute, perché la via più sicura e più breve è appunto l'obbedienza.
Apprendo con piacere che Sua Eccellenza quanto prima verrà costì. Gli bacerai
il sacro anello da parte mia. Puoi continuare a comunicarti senza altra
confessione fino al tuo ritorno in Catanzaro, ma io ti lascio libera se vuoi
prenderti l’assoluzione qualche altra volta. Continua a pregare secondo le mie
intenzioni. Qui, grazie al Signore, le cose continuano ad andare bene. Anche
l'arciprete si mostra contento e ieri sera ha fatto egli stesso una bella ora
di adorazione e solenne processione col Santissimo attorno alla chiesa. Ne sia
lodato e benedetto il Signore, che si degna di ascoltare le preghiere di tante
anime assetate di bene. Col 1 ottobre, piacendo al Signore, ritornerò in
seminario. La sig.na ha scritto anche a me da Pompei insieme a Rosina. Ti
benedico nel nome del Signore e ti ricambio i saluti anche per parte di mia
sorella.
Dev.mo in G. C. Sac. F. Caruso
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9. lettera
I.M.I.D
Catanzaro,
5settembre 1930
Preg.ma
Caterina,
mi
dici che, malgrado la tua buona volontà, non riesci a prendere ben volentieri
le prove che il Signore ti manda e poi mi aggiungi che, però, le accetti,
sebbene con ripugnanza. Puoi stare contenta così per ora, perché la ripugnanza,
che si sente nel soffrire, non è un peccato e non impedisce il merito della
sofferenza. E’ solo delle anime molto elevate nella perfezione il dono di poter
soffrire con gioia. Noi dobbiamo contentarci di tirare avanti così, fino a che
il Signore non ci darà grazie speciali di poter imitare i santi. S'intende che
dobbiamo cercare di migliorare sempre nella rassegnazione, ma intanto non
dobbiamo preoccuparci se non riusciamo ad essere allegri nelle prove. Potresti
aspettare il mio ritorno per confessarti, ma perché stare tanto tempo senza il
beneficio dell’assoluzione? Pregherò come tu desideri e tu pure prega secondo
le mie intenzioni. Tanti saluti per parte di mia sorella.
Dev.mo in G. C. Sac. F.
Caruso
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10. lettera
Dopo la morte della Signorina Giordano
Pontepiccolo,
22 agosto1947
Preg.ma
Caterina,
Rosina
ti ha messo nella mia lettera il qui unito biglietto e mi affretto a
spedirtelo. Spero che attualmente ti trovi bene in mezzo all'affetto dei tuoi.
S'intende che questo mondo non è paradiso e bisogna o in un modo o in un altro
soffrire. Io continuo nei miei guai. Nei principi di settembre spero di recarmi
un po' di tempo in Gasperina per visitare i miei, che non vedo da quasi quattro
anni. Tante benedizioni a te, a tuo fratello e agli altri tuoi.
Dev.mo in G. Cristo
Sac. Francesco Caruso
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