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martedì 22 maggio 2012

19. LETTERE DI PADRE CARUSO ALLA SIG.NA GALLELLI CATERINA


DIECI LETTERE DI PADRE CARUSO ALLA SIG.NA GALLELLI CATERINA (Napoli) che un tempo conviveva con la sig.na Giordano.  Questi documenti sono stati inviati a Mons. Pullano da parte di Don Antonio Cosentino

1. lettera
I.M.I.
Gasperina, 31 luglio 1920
Benedetta Caterina,
loda e benedici il Signore che ti fa la grazia di riceverlo ogni giorno nella SS. Comunione e di stare intimamente unita a Lui. Un'anima che riceve ogni giorno questa grazia, può dire di non aver più nulla a desiderare né in questo né nell'altro mondo, perché possiede Gesù e Gesù è tutto su questa terra e in cielo. Oh! Davvero, quanto è grande la bontà del Signore, che si degna di elevare le povere creature umane sino al possesso di Lui, sino all'immedesimazione con Lui! Sembrerebbe impossibile che vi potessero essere delle anime, che non volessero fruire di un dono così immensurabile. Eppure oh! Quante, anche tra le anime buone, non hanno il vero concetto della SS. Comunione! Ringraziamo da parte nostra e preghiamo per gli altri.
Mi parli delle sofferenze… Ed io ti rispondo: ecco un segno certo della predilezione del Signore! Se io ti vedessi far miracoli, non sarei così tranquillo sul tuo avvenire spirituale come lo sono quando so che soffri. La tribolazione è uno dei distintivi dei seguaci di Gesù Cristo. Potrà darsi che ad agosto farò costì una scappatina ma non ne sono certo, tanto più che ancora non sono migliorato in salute. In ogni modo, se venissi ti avviserei. Lo parteciperai anche alla Signora Spasari, che mio ossequierai. Io continuo a pregare per te, come sono sicuro che fai pure tu per me e ti benedico nel Signore.
                                             Dev.mo in G. C. Sac. F. Caruso

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2. lettera
Per Suor Caterina    I.M.I.
Gasperina, 12 settembre 1920
Benedetta in G. C.,
ringrazio anche io il Signore del sentimento di ubbidienza, che il Signore stesso si è degnato di concederti. Sii sempre ubbidiente e ti sentirai sempre più tranquilla, perché con l'ubbidienza resta chiusa la via al demonio.
Per quanto riguarda la mia situazione, continuo a pregare la Madonna, affinché mi ottenga da Dio che tutto io perda piuttosto che offenderlo. In questi giorni ho sofferto maggiormente con la testa. Riguardo alla tua famiglia, tira avanti come puoi, ma non cedere se vogliono condurti con loro. La tua pieghevolezza in questo caso non gioverebbe nulla a loro, perché non hai il dono di poter aggiustare le loro teste. Questa è cosa che possiamo impetrarla dal Signore soltanto. Sarebbe invece una rovina per te il cedere. Preghiamo a vicenda. Ti benedico e mi raffermo dev.mo in G. C.          Sac. F. Caruso

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3. lettera
I.M.I.
Gasperina, 9 agosto 1921
Benedetta figliuola,
grazie dei tuoi auguri e delle tue preghiere per me, come ancora delle preghiere speciali che hai fatto secondo le mie intenzioni in ricorrenza della festività del mio nuovo e gradito onomastico.
Mia madre continua a stare discretamente. Io, come di solito, grazie al Signore.
Mi dispiace delle tue continue sofferenze per quanto riguarda il danno del tuo povero corpo, ma ne benedico e ringrazio il Signore, che si degna di darti con esse altrettanti mezzi di santificazione e di meriti per il paradiso. Continua ad accettarle con piena uniformità alla volontà di Dio e ad offrirle spesso al Signore per mezzo della carissima Mamma Celeste. Ogni volta che avverti qualche sofferenza, benedici almeno col cuore il Signore del dono che ti fa. Non posso permetterti di anticipare l'ora della levata del mattino e voglio che tu continui ad alzarti più tardi, perché questa è la volontà di Dio. Contentati della Santa Comunione e per le altre cose farai quel che potrai, ricordandoti che vale cento volte di più un piccolo atto di ubbidienza che non centomila messe ascoltate per gusto proprio.
Continua a pregare secondo le mie intenzioni e specialissimamente per la santificazione dei sacerdoti presenti e futuri. Io continuo pure a raccomandarti al Signore e, benedicendoti da parte sua cordialmente, mi raffermo     Tuo dev.mo in G.C.    Sac. F. Caruso

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4. lettera
I.M.I.
Catanzaro, 12 settembre 1921
Benedetta figliuola in G.C.,
benediciamo il Signore che nella sua infinita bontà si degna di aiutarti ed assisterti ovunque, e preghiamoLo voglia sempre continuare i suoi aiuti e le sue assistenze. Da parte tua continua a stare in tutto e per tutto nelle braccia amorevoli della sua Provvidenza, perché piace tanto al Signore che noi ci abbandoniamo completamente nelle sue mani e ci lasciamo docilmente guidare da Lui per mezzo di coloro che Lo rappresentano sulla terra.
Spero e prego che abbiano a giovarti i bagni. Durante quel tempo ti contenterai di fare la comunione spirituale soltanto, non potendola  fare sacramentale. Grazie delle buone parti che mi hai fatto presso la madre suor Maria, affinché pregasse per me. Il Signore si degni di esaudirla, perché c'è tanto bisogno di apostolato in mezzo a noi. Io pure, sebbene peccatore, pregherò per lei in modo speciale .
Raccomandiamoci scambievolmente al Signore. Abbiti tante benedizioni.
                                                           Tuo aff.mo in G.C.     Sac. F. Caruso

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5. lettera
I.M.I.
Catanzaro, 12 settembre 1922
Benedetta Suor Caterina,
riguardo alla salute, bisogna che ci uniformiamo alla volontà di Dio e tiriamo avanti cercando di utilizzare i nostri malanni. Se il Signore non ci guarisce è perché trova più utile che siamo ammalati. Godo sommamente che nelle varie occorrenze spirituali ti sei regolata secondo i consigli ordinari già ricevuti e che, come frutto dell'obbedienza fatta, hai provato una grande tranquillità. Procura perciò di continuare sempre così, perché si fa più profitto con una sola obbedienza che con cento digiuni in pane acqua.
Mi dispiace che dovete soffrire tutte due con cotesta povera ammalata, ma vi assicuro che è immensurabile il bene che fate alle anime vostre attendendo ad assisterla, mentre ha bisogno di persone amiche, che le facciano compagnia in momenti così difficili. Io me ne faccio un dovere di accompagnarvi con le mie povere preghiere. Ei ringrazio delle preghiere, che mi hai ottenuto da parte di suor Maria Landi, e spero di averne un aiuto efficace per la mia santificazione. Hai fatto bene a confessarti costì, perché quanto più spesso si riceve l’assoluzione, tanto più si cresce in grazia. Continua a pregare per me mentre io ti benedico e mi raffermo                                        Dev.mo in G. C.       Sac. F. Caruso

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6. lettera
I.M.I.
Catanzaro, 20 settembre 1921
Benedetta figliuola in G. C.,
godo che, malgrado le mie previsioni in contrario, i bagni ti hanno fatto bene. Sia benedetto il Signore! Godo ancora che hai potuto fare la Santa Comunione. Il Signore sa aggiustare da sé le nostre cose. Vedi, dunque, quanto si guadagna ad abbandonarsi del tutto nelle mani di Lui? Io continuo al solito. Non mi dilungo perché non ho tempo.
                                                              Aff.mo in G. C.      Sac. F. Caruso.

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7. lettera
I.M.I.
Gasperina, 3 ottobre 1926
Benedetta Caterina,
godo che mi hai scritto tu, perché così hai fatto riposare la signorina. Godo pure che la signorina ha preso parte al pellegrinaggio ad Assisi e spero che San Francesco le faccia la grazia di guarire presto, ma, più che altro, le ottenga di amare Gesù con quello slancio di carità, di cui egli fu tanto ricolmo. Ciò auguro anche a te.
Io sto come posso, ma disposto in tutto a fare la volontà di Dio. Quello che corrode ogni giorno, si può dire anzi ogni momento, la mia povera fibra è il vedere lo sfacelo continuato di tutto ciò che mi circonda. Quanti doni di Dio che si sperperano e quale orribile conto, che bisogna rendere a Dio! Fossimo almeno in molti a piangere sulle rovine della nostra Gerusalemme! Riusciremmo così più facilmente a piegare il Signore a toglierci il meritato castigo. In ogni modo continuiamo a piangere e a pregare con fiducia e, se ciò non basterà a portare la luce in queste tenebre, speriamo che almeno lo spezzarsi dolorante della nostra povera fibra, avvalorato dai meriti di Gesù, varrà a dissipare le tenebre che ricoprono la nostra messe. Le tue sofferenze continua ad offrirle a Gesù e non ti preoccupare di nulla.
Quando saprò del vostro arrivo in casa, mi farò un dovere di venire a trovare la signorina. Per le immagini, dici alla signorina che non si preoccupi, perché forse è provvidenziale il fatto che non si trovano. Forse San Domenico non vuole essere festeggiato in due chiese diverse in una stessa città. Rimettiamo il tutto alla Provvidenza. Preghiamo vicendevolmente. Tante benedizioni a te e alla signorina. Mia sorella è andata in Gasperina il giorno stesso del ritorno da S Elia. Tanto lei che io siamo ora sotto il peso di un gravissimo dispiacere di famiglia e ci raccomandiamo tanto alle preghiere di entrambe, affinché la Madonna risolva ogni cosa nel miglior modo possibile e al più presto.
                                                  Dev.mo in G. C.          Sac. F. Caruso

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8. lettera
I.M.I.D.
Gasperina, 16 settembre 1929
Preg.ma Caterina,
ho ricevuto la tua del 13 c.m. e godo delle buone notizie che mi dai. Il Signore ti faccia passare a sua maggior gloria e a tuo maggior profitto spirituale il tempo che passi lontano da casa. Le sofferenze, si capisce, le portiamo sempre con noi e perciò non puoi fare a meno di sentirle anche costì. Dobbiamo però rallegrarci che nostro Signore non disse: “Beati quelli che godono”, ma disse: “Beati quelli che soffrono”; e perciò possiamo stare sicuri che le tristezze dei dolori di oggi si cambieranno in gaudi di felicità nell'altro mondo e che anzi, quando maggiormente soffriamo in questa vita, tanto maggiormente godremo nell'altra. Noi, inoltre, abbiamo un motivo ancora più nobile per gioire nei nostri dolori ed è che, soffrendo, diventiamo simili a Gesù e, come anime vittime, compiamo la sua stessa missione di redenzione delle anime, insieme con Lui. Godo che il Signore ti ha dato l'aiuto di vincerti e continuare le tue pratiche di pietà, specialmente la Santa Comunione. Quanto allo sfacelo, di cui mi hai scritto, dico anche io che bisogna pregare e ti aggiungo anche che bisogna soffrire in unione con Gesù, per ottenere la santificazione dei nostri santificatori. La sola preghiera non basta. Continua sempre a regolarti secondo le norme ricevute, perché la via più sicura e più breve è appunto l'obbedienza. Apprendo con piacere che Sua Eccellenza quanto prima verrà costì. Gli bacerai il sacro anello da parte mia. Puoi continuare a comunicarti senza altra confessione fino al tuo ritorno in Catanzaro, ma io ti lascio libera se vuoi prenderti l’assoluzione qualche altra volta. Continua a pregare secondo le mie intenzioni. Qui, grazie al Signore, le cose continuano ad andare bene. Anche l'arciprete si mostra contento e ieri sera ha fatto egli stesso una bella ora di adorazione e solenne processione col Santissimo attorno alla chiesa. Ne sia lodato e benedetto il Signore, che si degna di ascoltare le preghiere di tante anime assetate di bene. Col 1 ottobre, piacendo al Signore, ritornerò in seminario. La sig.na ha scritto anche a me da Pompei insieme a Rosina. Ti benedico nel nome del Signore e ti ricambio i saluti anche per parte di mia sorella.
                                                  Dev.mo in G. C.    Sac. F. Caruso

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9. lettera
I.M.I.D
Catanzaro, 5settembre 1930
Preg.ma Caterina,
mi dici che, malgrado la tua buona volontà, non riesci a prendere ben volentieri le prove che il Signore ti manda e poi mi aggiungi che, però, le accetti, sebbene con ripugnanza. Puoi stare contenta così per ora, perché la ripugnanza, che si sente nel soffrire, non è un peccato e non impedisce il merito della sofferenza. E’ solo delle anime molto elevate nella perfezione il dono di poter soffrire con gioia. Noi dobbiamo contentarci di tirare avanti così, fino a che il Signore non ci darà grazie speciali di poter imitare i santi. S'intende che dobbiamo cercare di migliorare sempre nella rassegnazione, ma intanto non dobbiamo preoccuparci se non riusciamo ad essere allegri nelle prove. Potresti aspettare il mio ritorno per confessarti, ma perché stare tanto tempo senza il beneficio dell’assoluzione? Pregherò come tu desideri e tu pure prega secondo le mie intenzioni. Tanti saluti per parte di mia sorella.
                                                  Dev.mo in G. C.      Sac. F. Caruso

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10. lettera
Dopo la morte della Signorina Giordano
Pontepiccolo, 22 agosto1947
Preg.ma Caterina,
Rosina ti ha messo nella mia lettera il qui unito biglietto e mi affretto a spedirtelo. Spero che attualmente ti trovi bene in mezzo all'affetto dei tuoi. S'intende che questo mondo non è paradiso e bisogna o in un modo o in un altro soffrire. Io continuo nei miei guai. Nei principi di settembre spero di recarmi un po' di tempo in Gasperina per visitare i miei, che non vedo da quasi quattro anni. Tante benedizioni a te, a tuo fratello e agli altri tuoi.
                                             Dev.mo in G. Cristo
                                             Sac. Francesco Caruso

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